Sostenibilità 2017-02-21T12:12:38+00:00

Sostenibilità

Quello della sostenibilità è un tema ricorrente nelle discussioni strategiche, anche perché richiama alla mente eventi drammatici come il riscaldamento globale e le sue implicazioni sul cambiamento climatico. Ma ciò lo rende veramente importante è che evidenzia l’incapacità delle persone, di fronte a scenari complessi come quello ambientale, di valutare e intraprendere le azioni più corrette in un’ottica di lungo periodo, evitando di indulgere in scelte miopi che privilegiano il piccolo beneficio presente a discapito di uno maggiore nel futuro.

Il tema della sostenibilità mostra tutti i limiti della nostra capacità di applicare in maniera compiuta ed efficace il pensiero sistemico mentre dal punto di vista psicologico ripropone un fenomeno noto come il bias del presente, l’umana tendenza, radicata nei nostri processi mentali, e probabilmente figlia della nostra storia evolutiva, a vedere e sentire con maggiore forza, evidenza e favore le situazioni presenti, siano esse benefici o costi, senza adeguatamente e analogamente ponderare quelle future.

Con questa prospettiva il tema della sostenibilità acquista una dimensione più ampia e va a caratterizzare tutte le decisioni e le scelte in ambito organizzativo, soprattutto di natura strategica, che sono caratterizzate da un trade-off tra costi/benefici immediati e costi/benefici prospettici, e finalizzate a sostenere l’opportunità dei secondi.

Di fronte alla sfida di strutturarsi per un tale scopo diventa opportuno identificare uno strumento che permetta di comprendere e incoraggiare nuovi comportamenti sostenibili quando questi sono altamente desiderabili per il benessere dell’organizzazione, dei suoi attori e dei suoi stakeholder. E in questo processo di transizione non può mancare il contributo fondamentale delle scienze comportamentali.

Il modello che proponiamo identifica quattro elementi chiave da esaminare quando si desidera valutare le azioni da intraprendere per sostenere la sostenibilità di una politica:

1. Identificare quali comportamenti è desiderabile e necessario cambiare

Nel caso del riscaldamento globale una transizione verso la sostenibilità non può che passare dall’utilizzo di energie rinnovabili ossia dalla comprensione di fino a che punto e in quali condizioni gli individui sono disposti ad accettarle e adottarle. Allo stesso modo avendo in mente il problema di sostenibilità che desideriamo affrontare vanno identificati i comportamenti che è necessario indurre o modificare affinché tale possibilità si possa concretizzare. Tali comportamenti possono essere isolati o far parte di un’identità, di uno stile di vita. Non è da sottovalutare la forza che può avere un tale comune denominatore in grado di rinforzare i comportamenti utili al raggiungimento del risultato. Ad esempio un’azienda che desidera rendere sostenibile nel tempo una marcata propensione all’innovazione può riuscire più facilmente nel suo intento instillando un’identità di innovatori.


2. Comprendere i fattori che possono influenzare comportamenti sostenibili


Gli interventi per stimolare la sostenibilità non possono essere efficaci se non vanno ad agire sulle cause dei comportamenti che vogliamo instillare, e se non sono in grado di rimuovere le barriere che si oppongono al cambiamento. Dobbiamo capire quali fattori influenzano la probabilità che questi comportamenti vengano adottati, e questi generalmente rientrano in tre, principali, categorie:


Informazione
:  le persone devono essere consapevoli della necessità e delle possibili vie per contribuire alla transizione. Talvolta, però, la percezione delle cause e delle conseguenze dei comportamenti non è chiara. E la coscienza di come possiamo influire sui problemi spesso porta con sé una maggiore attenzione e una maggiore cura nonché la capacità di valutare pro e contro delle alternative quando si presentano. La conoscenza è una condizione necessaria ma raramente sufficiente a promuovere comportamenti virtuosi.

Motivazioni: che le persone si impegnino o meno in quei comportamenti dipende dalla loro motivazione a farlo. E ciò avviene quando ne valutano le conseguenze in maniera favorevole ovvero quando ne traggono maggiori benefici rispetto ai costi. Questa valutazione può essere riferita sia a se stessi come individui che a se stessi come parte della collettività. E i benefici possono essere di vario tipo: ad esempio edonici, sociali, di identità o simbolici. L’importanza dei benefici è poi funzione dei valori detenuti.

Contesto: conoscenza e motivazione non sono però sufficienti se i comportamenti vengono inibiti dal contesto. I benefici possono non bastare se i costi sono ancora troppo alti. E i costi possono essere espressi in unità molto diverse come tempo, impegno, sforzo. La regola generale, anche se spesso dimenticata, vuole che per stimolare un comportamento bisogna innanzitutto renderlo il più semplice e facile possibile. Inoltre il contesto può, in una specifica situazione, attivare specifici valori influenzando, positivamente o negativamente, la motivazione. Ad esempio il denaro attiva valori egoistici e si oppone a politiche che vogliono stimolare la collaborazione e l’altruismo.

3. Disegnare gli interventi finalizzati a promuovere i comportamenti sostenibili e testarne gli effetti

Gli interventi possono essere finalizzati a modificare i costi e i benefici dei comportamenti o a modificare le percezioni e le valutazioni delle persone relativamente ai costi e ai benefici delle diverse opzioni di comportamento.
Possiamo distinguere due tipi di strategie di intervento:


Strategie strutturali
: mirano a rendere le azioni desiderate più attraenti attraverso l’utilizzo di incentivi. I comportamenti desiderati possono non essere desiderabili per cui si può rendere necessario aumentarne il beneficio o ridurne il costo, reale o percepito che sia. Gli incentivi possono essere finanziari o possono intervenire sui fattori di contesto per modificarli al fine di facilitare le scelte.

Strategie psicologiche: vogliono aumentare la capacità e la motivazione intrinseca delle persone ad adottare i comportamenti modificando le credenze e la consapevolezza. Strumentali a questo scopo sono tutti i mezzi che consentono di fornire una maggiore, più chiara e puntuale informazione, come ad esempio i meccanismi di feedback. Altre strategie efficaci sono quelle di promuovere l’assunzione di impegni, l’evocazione di dissonanza cognitiva o sfruttare l’influenza sociale.

Una volta definiti gli interventi possibili è fondamentale testarli per verificarne l’efficacia sul target di riferimento e poter scegliere quali applicare in maniera più ampia e diffusa.

4. Comprendere i fattori che determinano l’accettabilità di nuove politiche

Una volta identificati gli interventi che si reputano più opportuni ed efficaci e che questi sono stati riuniti in una politica di cambiamento omogenea e coerente è necessario capire come renderla accettabile agli occhi degli attori a cui è destinata al fine di ottenere il supporto necessario a poterla implementare senza generare resistenze. A questo scopo vi sono una serie di elementi che è opportuno tenere in rande considerazione:


Valori
: le persone sono più disposte ad accettare nuove politiche e cambiamenti strutturali quando questi sono in una direzione coerente con i loro valori più importanti.

Fiducia: in un processo di cambiamento ogni persona deve fare affidamento su altre persone, ogni gruppo su altri gruppi, ogni professionalità su altre professionalità. La fiducia ne e tra le diverse parti coinvolte è fondamentale affinché l’intero processo venga accettato.

Distribuzione di costi e benefici: abbiamo visto come comportamenti desiderabili nascano dal renderli più appetibili e meno onerosi. Ma quando l’obiettivo è rendere accettabile l’intero processo è altrettanto importante che questi vantaggi e svantaggi siano distribuiti tra tutti gli attori coinvolti in modo da non creare disparità.



Coinvolgimento: nuove politiche sono più accettabili quando i destinatari sono stati coinvolti nel processo decisionale. Questo può avvenire sia attraverso una costante informazione e un continuo aggiornamento, sia, quando possibile, con un coinvolgimento più attivo.

Ogni passaggio e ogni elemento del modello che abbiamo brevemente esaminato sono singolarmente importanti e funzionali alla buona riuscita del processo di cambiamento verso soluzioni efficaci. È però importante ribadire che la sostenibiiltà di queste azioni nel tempo può essere raggiunta solo con un approccio integrato che valuti tutti gli elementi evidenziati e le relazioni tra di loro al fine di evitare che soluzioni parziali anziché risolvere il problema ne generino di nuovi e inaspettati.

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