A corto di idee? Meglio fare una pausa.

Il cervello ha bisogno di staccare per rimanere creativo e generare idee innovative.
Un crescente corpo di ricerche e di studi, infatti, ci spiega che fare pause regolari mentre si svolgono compiti mentalmente impegnativi aumenta la creatività, mentre saltarle può portare stress, stanchezza e blocchi.

Le idee che affiorano la mattina appena svegli, mentre stiamo guidando verso l’ufficio o mentre siamo sotto la doccia, non sono casuali. Sono il risultato dell’aver staccato da ciò per cui stavamo cercando una soluzione, che ne siamo consapevoli o meno.

Le neuroscienze ci dicono che il cervello è strutturato per rilevare e rispondere al cambiamento. L’attenzione prolungata su un singolo compito, di fatto, ostacola la performance.
Secondo una ricerca condotta dall’Università dell’Illinois il cervello smette gradualmente di registrare un stimolo visivo, un suono o una sensazione, se questi rimangono costanti nel tempo. Perdiamo il nostro focus, e la nostra performance nel compito che stiamo svolgendo diminuisce.
Quando abbiamo a che fare con un problema creativo, invece, la cosa migliore che possiamo fare è imporci di prendere delle brevi pause. Questi intervalli mentali ci aiuteranno a rimanere focalizzati sul compito e aiuteranno la generazione di nuove idee.

I tempi di riposo strutturati possono aiutarci a lavorare al meglio.

Tutti noi tendiamo a generare idee ridondanti quando non facciamo pause regolari. E se siete esitanti a prendervele perché pensate di essere in un momento ispirato, o perché sentite la pressione delle scadenze, dovreste tenere a mente che quella di essere in grado di arrivare comunque a un buon risultato potrebbe essere una falsa impressione. Il nostro cervello ha bisogno di inattività per essere operoso e generare idee migliori.

David Burkus sulle pagine di Harvard Business Review spiega così perché le pause portano a scoperte creative:
“I ricercatori hanno scoperto che il gruppo a cui era stata data una pausa da un’attività per lavorare invece su un piccolo compito non legato a ciò che stavano facendo (il test di Myers-Briggs) generava il maggior numero di idee… Una possibile spiegazione per questi risultati è che… Quando si lavora su un problema in maniera continuativa, ci si può fissare sulle soluzioni trovate per prime… Prendere una pausa dal problema e focalizzarsi interamente su qualcos’altro dà alla mente del tempo per lasciar andare le proprie fissazioni sulle solite soluzioni e permette ai vecchi schemi di svanire dalla memoria. Poi, quando si ritorna al problema originale, la mente è più aperta a nuove possibilità e momenti di scoperta”.

Ciò che consideriamo indolenza non è sempre e necessariamente un vizio, è talvolta indispensabile per fare quelle connessioni inaspettate che tanto desideriamo, ed è necessaria per svolgere un lavoro creativo.
Secondo lo psicologo dell’Università dello Stato della Florida K. Anders Ericsson, che ha speso più di trent’anni a studiare come le persone raggiungono i livelli più alti di expertise, le persone di talento in discipline anche molto diverse – musica, sport, scrittura – raramente si concentrano sulla pratica per più di quattro ore al giorno di media.

Massimizzare l’uso delle modalità “focalizzata” e “diffusa” del cervello

Il nostro cervello ha due modalità principali di funzionamento.
Quando stiamo facendo un lavoro, anche creativo, quando stiamo imparando qualcosa di nuovo o quando ci stiamo impegnando in un compito molto importante, siamo nella modalità “focalizzata”. Siamo concentrati su ciò che facciamo e la nostra attenzione è insensibile ad altri problemi o a quanto accade intorno a noi.
Quando siamo rilassati, stiamo facendo una passeggiata o stiamo sognando ad occhi aperti, il nostro cervello è invece in modalità “diffusa”. E molti studi hanno mostrato che, diversamente da quanto si può pensare, l’attività in molte regioni del cervello aumenta quando la nostra mente vaga. Il nostro cervello risolve i problemi più difficili mentre fantastichiamo.

Lo psicologo Scott Barry Kaufman sostiene che il vagare della mente assolve a molteplici scopi adattivi, come la pianificazione del futuro o l’identificazione delle preoccupazioni correnti. Passando da una serie di informazioni all’altra si attiva una modalità di apprendimento diffusa (opposta a quella concentrata) e si stimola la creatività facilitando la scoperta di collegamenti e connessioni fra concetti e nozioni diverse.
Secondo la professoressa Barbara Oakjley in aggiunta alla modalità “focalizzata”, che è affidata alla corteccia pre-frontale del cervello, noi impariamo anche grazie alla modalità “diffusa” che si nasconde dietro le operazioni svolte da una varietà di regioni cerebrali diverse. E il cervello passa avanti e indietro tra queste due modalità con regolarità.
L’implicazione più importante di questo meccanismo è che, dato che le due modalità non possono manifestarsi contemporaneamente, “quando ci stiamo focalizzando stiamo di fatto impedendo l’accesso alla modalità “diffusa”. E questa è ciò di cui spesso abbiamo bisogno per risolvere un nuovo e difficile problema”.

Far riposare la mente

La nostra mente, durante il processo creativo, approfitta delle pause per affrontare questioni importanti. Sono momenti essenziali per raggiungere i livelli più alti di performance.
Quando state incontrando delle difficoltà nel risolvere problemi complicati fareste meglio a passare alla modalità “diffusa” e a lasciar vagare la vostra mente.

Fate una passeggiata. Andare a fare due passi aumenta l’afflusso di sangue al cervello e questo da una spinta al pensiero creativo. Charles Darweing era solito fare lunghe passeggiate per Londra. Dickens scriveva le sue novelle tra le 9 del mattino e le 2 di pomeriggio. Dopo andava a fare una passeggiata e una volta disse: “Se non potessi camminare a lungo e velocemente esploderei e morirei”.

Trovate del tempo per scarabocchiare. Prendete carata e matita e lasciate vagare la vostra mente. Le ricerche mostrano che scarabocchiare può stimolare nuove idee e aiutarci a rimanere focalizzati.

Tenevi del tempo per fare esercizio fisico. L’esercizio fisico vi da maggiore energia e vi aiutare a recuperare il focus.

Fate meditazione. La meditazione abbassa il livello di stress e migliora il benessere e la creatività.

Fate un sonnellino. Più studi hanno stabilito che i sonnellini acuiscono la concentrazione e migliorano la performance.

Prendetevi spesso delle pause. Liberate completamente la vostra mente e poi ricominciate.
La vostra prossima grande idea probabilmente dipende da questo.

 

 

By | 2017-07-10T17:58:04+00:00 luglio 10th, 2017|Innovazione, Neuroscienze|0 Comments

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